Giuseppe Galletti - Una zuffa in Bologna fra i borghigiani del borgo Sampietro e i napoletani

- 13L' n guercio dello il Riccio, un fu naiolo , l ' o·esn una COI'IIa c fallo n un caJJOun laccio , La getta' a sui Regi , cd il mal'iuolo Scmpo·c qual cuno ne coglica all ' impaccio; E a lc1·ra lrallol , ne fca l al gover no , Ch' a llo a pugna.· non CI' U più in clcl'loo. l'n allo·o preso un sacco , c in fondo un sasso , h a do' c la mischia co·a più gl'Ossa ; l/ ulza\'a in ac t· , poi mena\ a a basso, E ai Regi s ll'ilolava c car·nc cd ossa. A quell ' a rma fa lal non v' cm scampo , lluolar , piomllao·, ferìo· , l ullo co·a un lampo. Ma i gran colpi , c le prove spcrli catc Di forza c di ' alor , che i nostri dic•·o Tullc non ' i so d ir , chè innosscn ate Giaquero molle, c io 'uo' sol din i i l ' 'e ro. Qui11di 'i dico sol, che opraro cose Più dc' falli d' Or lando glor'iosc. L'onda , lo scal pitar dc' comballcnli , Le go·ida , l' imprecar , dell'ann i il suono , Dc' fr l'ili le sll·ida , cd i lamenti Mcsccan nell' acr un O l'l'ido frastuono; E le donne ai balconi , cd a lle pol'lc St ridevano iu false tto anche più forte.

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