Giuseppe Galletti - Una zuffa in Bologna fra i borghigiani del borgo Sampietro e i napoletani

- Il C1·oci, st endal'(li , poli i , O l' l'edi, manti Anda1· sossopra in quel tumulto orrendo, Sperpera li qui• c là, pes ti , cd infn111ti: Donne, fanciulli , Clc•· fuggian s tl'idcndo; Chi pcrdcll c i l cappel . chi la ca lotin , Chi la cuffia . chi il l'cio. c chi la colla. Mn non fu !:giro i fier i Borghig iani , Che cbri di sdegno fendendo la folla , Co' Hrgi tosto Ycnncro alle mani : l~ il p•·imo fu Sandrel dello Cipolla, Che al primo Regio che incontrò ri \Oilo, Pian tò il s uo cero ardente in mezzo al volto. Segu ir l' esempio quanti aveano il cero. Cacciando! !or s ul na so, c fi n negli occhi: All' ardo•· della fiamma , a l colpo fic•·o Cadeano i lh·gi quas i fosse •· tocchi Dalla lancia d" Astolfo , c ud ando come Presi gli avesse i l Dia l ol per le chiome. Juvan tcut.a •· le Guardie c itladine, Ponendosi di mezzo alla t cnzonc , Pace g t·idn•· , c pon ·i tos to fine ; Chè i l Bo•·ghigian non udia più r.1g ionc; E comunque a scampar fossero prcs tc , l'urc <tnch ' esse ne fur malconcic c peste.

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