Giuseppe Galletti - Una zuffa in Bologna fra i borghigiani del borgo Sampietro e i napoletani

- 10 - Ed u rag ion ; poiché sempre lit do1c Si caccia' an costor , nasccan scompigli : E ilcnchè poi quand' ct·auo all e proYc Fuggissero assai spesso qua i coni gli , Pur SCilll)l'aVa tenessero a dilello ))' aizzare l' ire che bollian nel pello. Il DiaYolo qui pur volle lenlul'li , I~ l o s trano pens iero in l ot'O sorse Di cucciar que' Soldati ~ tl isannarli , E sè, in lor o vece , n quella guardia pot·sc ; Frenes ia da bas toue , ulroce insullo All ' arme , ai cittadini , ul loco , ul culto. A queslo pnzo fin si rannodaro In una forte mano, c accol'lamcnlc Più che poter' quc' a l~mali nvvici ntlro; E qua tHio fur d ' appresso , di r cpcnlc 'fralle le spade in mina ccioso pig lio , D' eseguire tcntaro il lot· consig lio. All ' impr ovviso affronto un g l'ido alzossi Di rabbia, di timor , d' ira , d ' on·or c : ], a processione n un trallo iscompigliossi ; l~ della pompa sua senza l ' onore l ' nll·o la Chiesa fu l'Immago ll·alla , Fra fJuel trambusto per pt•tJd igi o intatta.

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