Giuseppe Ignazio Montanari - Della vita e degli scritti di Antonio Laghi faentino

Bello principalmente mi pare non IAsd;ne perire quello coso cui b doyuta l'eteroità.. Egli è dalla natura ordinato e disposto , che coloro i quali o per bontà o per sapien~a o per alcurt altra maniera levarono grido di sè, siano ammirati da tutti gli uomi ni , c que' beni che si dispera no conseguire, in essi siano avuti in riverenza , e così la gloria, che di loro opere ridonda, si studino a tutto potere distendere e rallungare. Quindi fu usanza solenne c cara presso tutte le nazioni ( come osservando nell' antichita si può vedere ) di tramandare alla mcmorii! de' posteri le illustri imprese, o coi dipinti o coi nummi o coi marmi, o con bronzi effigiati o con parlanti iscrizioni. E ques to pare in vero savissi mo c providi :os imo consiglio: imperacchè lasciando che per queste cose la virtù cresce e si adorna , dirò solo, che questi gr•ndi ese:npi comlllovooo gl' ingegni , risvegliano gli animi umani , c li spingono e li accendono ad imitare le op~re lodate di que' benemeriti. Ravvolgendo io per la mente tali cose, ho meco stesso fermalo di scrivere i fatti ed i costumi di Antonio Laghi , c Cl uanto di lui mi parrà degno di ricordanze. E mentre io fo questo pietoso ufficio verso un illulustre cittadino , e ne onoro il sepolcro , entro a speranza , che qualcuna tanto sia preso da amore di gloria, tanto allettalo dagli studi della virtù c delle lettere, che adornalo e fornito di queste, possa un giorno dar mano alla repubblica e partorire a sè stesso chiarissima lode. E volesse Iddio , che altri con piu bello stile, per infiammare maggiormente alla gloria gli animi de' giovani, si facesse a descrivere i meriti di coloro, a' quali ci restringe il santo vincolo della patria , della dignità c dc' vanti gloriosi , de' quali no11 può es~cre cosa a buon cittadino nè più dolce nè più cara! E' vergogna in fatto , che mentre andiamo in

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