Giuseppe Ignazio Montanari - Della vita e degli scritti di Antonio Laghi faentino

(j traccia delle cose altrui, dispettiamo le no~trc, e le chiare opere de' nostri maggiot·i mostriamo col silen· zio non curare: della quale turpitudine furono a ta· gione incolpati i siracusani , i quali avrebbero ignorato il sepolcro e le ossa del divino Archimede ri - coperte di pruni e di spine, se Cicerone non l'avesse loro appreso. Nè altrimenti avvenne ( mi si permet· ta il dirlo) a grande nostra colpa e vergogna di Evan· gelista TorriceIli , il quale salito a tanta fama, che altri lo volle suo , fu poi fina lmente rivendicato a Faenza. E comunque molti e molti s iano i nostri cit- . tadioi degni di onore e di memoria ; non so11o certamente da passare sotto s ilenzio Antonio Bucci e Giu· seppe Sarti : il primo de' quali non solo fu versatissimo in ogni guisa di filosofia , ma in ogni maniera di lettere, e così scrisse di cose filosofiche , che rattemperando e ammollendo colla eleganza c le ve· neri della latina favella l'asprezza della materia, superò di gran lunga quanti dopo i tempi d'Augusto aveano scritto di cose filosofiche. E questo fecero Platone e Tullio, come pe' loro scritti si mostra , i quali descrivendo la natura e le cagioni delle cose con eleganza e con ogni guisa d'ornamento, anche per que· sto si fecero u Ìt nome immortale. Il Sarti poi ebbe ingegno facile , e nato alle armonie a modo che tu~ta Europa a11mirò lui e le sue opere in musica, il suono e la dolcezza delle quali se da Orfeo e Lino, di cui si narra , che fiere , sassi e foreste a sè traessero, fosse stato udito , penso io se ne sarebbero rallcgrali e avrebbero cercato imitarlo. Ma altri parlerà , come io dissi , di tali cose. \ i sar3. per avventura qualcuno che ricerchi in questo libretto destioato a far onore ad un uomo, che non solo per propria virtù, ma per molte lettere , e molta sincerità e speditezza di latina favella ebbe voce di buono, ricerchi alcun che di quella &ua eloquenza ? Ma discorrendo io la vita

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==