Giuseppe Ignazio Montanari - Della vita e degli scritti di Antonio Laghi faentino

34 dosi in modo t · clte invano ~creavi lui in lui stesso. ·I nfrattanto si accrebbe • la febbre, la quale dappi'Ìma · era leggerissima , ma poi riucrudendo il male più e più si accese. Grave punta al fianco , d ifficoltà di respiro mostrarono t che egli aveva infiammazione alla plevra. Gli cacciano sangue quattro volte : par che n'abbia sollievo ; ma l'allegrezza e la s peranza in sul primo nascere vennero meno , poichè fu preso da forte emiplegia. Rimase perduto nella parte sinistra della persona , impedito alcun poco nella li ogoa , ma sano della mente. Però prima di cedere al suo fine , voltosi a' suoi disse loro , p01'lassero di buon anìmo la sua morte t seguissero · la virtù e le opere buone , non mancherebbe loro l'ajuto del Signore : imparassero da lui ad avere sempre fissa negli occhi e nel cuore la religione. Ma quando sentì che non parole , ma pianti c singhiozzi gli venivano in ri sposta t onde non · rattristar! i di più ruppe a mcuo· il suo dire : poi ricor - dandosi della poesia, a cui aveva studiato per tutta la vita, rallegravasi di non aver maicon un solo verso offeso persona: avere dato lodi al Signore , e avcrnclo glorificato. E in questo veniva recitando i luoghi più insignì , più santi. Poi voltosi a' sacerdoti , che ivi stavano per raccoglierne l'estremo spirito , dopo avere parlato a lungo con essi , mostrò come un' an ima pietosa in quell'estremo dalla buona coscienza abbia allegrezza di pace : e cos\ mèdi taudo la passione di Cristo e i gaudj della vita immortale , come santamente era vissuto , santamente mor\. Il Laghi visse 82 anni, 7 mesi e 5 giorni, essendo che egli era nato il 2 di giugno del17'28 , e fu soprappreso dalla morte il 7 di gennajo del 1811. Grande fu il compianto della città. alla perdita del Laghi , c i cittadini in quel giurno si cessarono da ogni opera. E qual fu mai pompa di esequie , 'lual elogio , quali segoi di dolore , da fron·

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