Giuseppe Ignazio Montanari - Della vita e degli scritti di Antonio Laghi faentino

3t fine propostosi dall' istorico. Così la pensarono Plutarco e Nipote, i quali scrivendo le vite degli uomini illustri in guerra e in pace , non giudicarono lontano ila quel genere di scrittura il parlare di alcune cose dappoco. Il Laghi adunque mortigli, come si è detto , i genitori , essendo il maggiore e di età posata tenne ai fratelli luogo di padre ( cd è cosa assai difficile ) : nel lutto i famigliari disagi c le perdite sfon&v•si alleggerire: egli amministrare o difendere le rendite fami;;liari 1 le qudl i quantunque avesse trovate mal andate assai , nulladimeuo potè rimettere in Gore cd accrescere ; ma quello che è più , egli prese sopra se il carico dell' educa~ione dei fratelli , c n' ebbe a sostenere alcuna volta fastidio e fatica. Lui felice cl1e di tant e fatiche portò lieti e larghi frutti 1 nè ebbe a dolere mai , che alcuno de' fratelli dalla speecloiata virtù di sua gente degenerasse ! E d essendo egli ottimo , tutli i suoi rese ottimi. L' industJ·ia e la naturale deatrena dell' ingegno del Laghi aveva conosciuta vivendo Scipione Zanelli, e morcudo diè prova in qual conto la tenesse. Cittadino chiaro per sangue , per ingegno, per ricchezze, aveva aperto un canale, pel quale discorrendo le acque dal Lamone in Po di Primaro, per ben vcutisei miglia lo faceva comunicare col mare Adriatico ; opera veramente reale e romana , condotta a fine con pri ,·ato denaro ; colla quale si facilita il trasporto delle nostre biade , e l' introduzione delle merci straniere. Per tale cost ruzione è avvenuto , che si avvivi il commerciO , c ciò che fu opera e dono di natura alt rove 1 veggiamo noi qui nato e fatto per indust1·ia di un sol cittadino : onde poi si è di molto accresciuta la fortuna (le' faentini. Frattanto venuto a morte lo Zanelli, non dubitò darne l'amministrazione al Laghi unitamente ad altri uomini probi , esperti c ragguardcvolissimi , or.

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