Giuseppe Ignazio Montanari - Della vita e degli scritti di Antonio Laghi faentino

20 ficile assni è por ro ognl studio nella poesia romana, c audar vagnndu per gl' immensi campi delle muse latino 1 senza inf,·attanto dimenticare Gerus~ lo~\111C, o o la palm•Ccra ldumca, c tcue•·si sulle orme della sua scorta , set1lC1J1e contrapponendo a sentenze, squi si tez, za a squisitezza adeguando per modo, che si paja avcrue egli presa bellissima gara. Che dirò io della dolcezza , della grazia 1 dell' tleganza dei versi ? quanto eloborati , quanto eletti , limati ? Chi può lrovarvi una pamla sola, una {rase che rwn sia aUiota alla più pura fo>nte , confermala dall' uso e dall' ~utQrità di nohilissimi scritto ri? Chi non leggerà avidi$imamentc quol fiore di allegoria , che è nel nono salmo , la <Jualc dal Laghi fu esposta in ve•-so asclepiadeo ? La gente elnca è par'lgonata nd una vigo,a, i cui gcr~ mogli traviantati dall' Egitto in nuovo •e fecondo lerJ"cno, misero profonde radic i c fecero a se d'intorno graud' ombra , ma rapacissimi !adroni le diedero guasto; c un feroc<: cinghiale, sbocatq da una vici. na spelonca, tuttn la Si\Ccheggiò. Quanto acconciamento si couveugouo all' elegia i lamenti , le ' lucrcle di Davidde • che esule per tiwor di S~ulc , noq av.cYa spc. ranza fuor che in Dio. le quali furQJJo d~ l di vino, vale poste nel salwo quarantesimo ? Così in veto al. tro verso Cuor l'eroico non si convenivf al salmo di.., ciassetle, io cui descri ve l'immagine del re su11remo • che sceude dal cielo in ira. Gli stanno intorno il fumo, il fuoco , le piogge , tuona orrendamente i' cielo , c dall' ime cavernq commosse le rupi , ne sco· tona e ne temono la venuta. E' degna poi di particolare osservazione l'esposizione del salmo ccnt oc1uat~ tro, in cui brevemente ~i discorrono> gli annali dll Abramo sino a quc' tempi , in cui al popolo ebreo diè finalmente Iddio di por piede nella terra di Canaan. ~ chi leggerà questi eroici versi, scritti con t11 t>ln m(t~

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