Carlo Cattaneo - Terre italiane

.. uno stato chi lo di.velse dalle vetuste radici per farne un regno ambulante, che a convenienza· d'un protettore debba scorrere giù per l'Italia, allungandosi dall'un capo senza ·accorciarsi dall'~ltro. Prima deUa guerra, quando si crèdeva ancora ad un congressp, scrissi ad un uomo di stato :che m'aveva richiesto del pensier mio·: « Ho visto tali cose nel mio paese che; se io > fossi consigliere del re di Sardegna e gli di- » cessi di dar la povera Savoia per la ricca Mi- • lano, mi parebbe tradirlo.» E vorrei pur dimandare a certi fedeli vassalli del r,e: Se ditnani Napoleone Ili donasse il ducato di Savoia, o almeno quel titolo, a qual· che suo parente o amico, come Napoleone I diede Neuchatel a Berthier ·e Piombino a Baciocchì, quale delle due case di Savoia, a sapiP-até suo giudizio, sarebbe la vera? ,.. Alcuno dirà che d'ora in poi l'antica casa di Savoia. si potrà chiamare casa d'Italia. Così sia. Ma bisogna prima poterlo fare. Ben avrebbe potuto la · diplomazia proporre qualche mezzo termine rivoluzionario ·feudale, facendo di Nizza e Monaco un principato d'un ramo femminile della casa di Savoia·. Un Bonaparte val bene quanto un Grimaldi. E Nizza po· trebbe dirsi italiana: e sarebbe almeno. risparmiato un affronto alla nazione ! E v'è pur taluno che ·non dissimula il suo 1t, 1 tee G.TJOB neo

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