Carlo Cattaneo - Terre italiane

30 zione ·dé' suoi figliuoli. Lo dobbiamo all'Italia, dalla quare ebblmo lingua ed origine, ebbimo iJ beneficio della civiltà comune ed il te!;oro dellt1 , , antiche tradizioni, che devesi tramandare indiminuito ai posteri ". Ma non son parole codeste, non è un patriottismo d'i facili Vé!nti o di declamazioni: è un patriottismo di fatti. « Noi - continuano gli emigrati - noi abbiamo affermato più. volte 12 natura nostra di Italiani, il diritto e· la volontt di appartenere anche politicamente all'Italia, protestando in molte guise contro i ten~ativi dell' Austria di germaniz~arci, parlando. e scrivendo la lingua nazionale, inviando danari e soldati e· marinai per la· guerra nazionale. Lo abbiamo affermato con dimostrazioni ostili all'Austria anche sotto la minaccia: del carcere e del Consiglio di \ guerra. Lo abbiamo affermato con una numero- / sa emigrazione e col manifestare ·i nostri . voti nella stampa di parecchie nazioni ». Anche questo è un linguaggio altamente italianQ. Le respinte transazioni e le tenaci resistenze e le animose proteste sono. altrettante espressioni di quella · sacra favella con cui gli Italiani hanno significato il loro odio invincibile verso lo straniero. · Le.·dimostrazioni dell'oggi trovano una ra gione e una forza nelle condizioni geografiche, etnografiche e storiche.' Così il presente si collega e si stringe al pass<1to.Sepza questa gran~ Biblioteqi, G no B,anéo.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==