Ettore Vollo - Maurizio Quadrio

-66ael mio esiglio da Livorno, io stesso mi r eca colà pe l' prendere gli opportuni accord i con Qua.drio e gli altl'i amici. i\fa Firenze - lo dico subito e con vero rammarico - do,rette r estare forzatament e inerte . Il lavoro degl i amici che si erano uniti al Bandi ed a mc per agire, veniva di continuo attraversato subdolamente da coloro, che, pur chiamandosi rivoluzionarì, mai voll ero sapcrnc, in sostanza, di rivoluz ione. E detto ciò ad onore del vero, di sovPnte travisato da biografi e da biografi e a soggetto obbl'i{)ato, riprendo il filo della mia n a rt·a~ i one, in merito agli avvenimenti di u,·orno. Maul'i?.io Qua.drio e i suoi compagni si centuplicavano, pe r dir cosi, nel lavoro di prepa- . razione, e quella c!tt<l generosa - setrpre pronta acl agire, sempre pronta ad affermare co' fatti la sua fede nella libertà - rispondeva con tutta. la sua energia all'opera degli iniziatori. Doverano arrivare alcune casse di fucili e di munizioni, ed erasi trovato modo acconcio e sicuro d1introdurl e clandesti namente in città; fra 'militari della guarnigione fen•tJra la propaganda perché si affratellassero al popolo nell'ora dell 'azione e consegnassero le fortezze; i migliori patrioti apprestavano ca1'tucce, fucili, armi corte, studiando in pari tempo le localitè.

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