Ettore Vollo - Maurizio Quadrio

-128 - Dinanzi alle delicata e amorosa viol enza del Narratone, Quadrio alfine si arrese, non pe rò senza stizza, sicchè afferrata la penna brontolando, stese di furia la epigrafe , che poi fu incisa sulla sua lapide mortuaria. Il giorno appreS$0, come di consueto, stava ragionando tranquillamente cogli amici che lo circondavano riverenti. Fumava e pareva più gaio del solito. Ad un tratto depose il sigaro, chinò il capo: la sua grande anima era spirata. Alberto Mario, che gli sedP.va al fianco e che amorosamente teneva lo sguardo fi oSso in lui , fu il pl'imo ad accorgersene e scoppiò in direttissimo pianto. Pi ansero tutti gli astanti; poi si chinarono a baciare a baciare la fronte e le mani del trapassato. Egli dorme J aggi~, \ul Pincetto di Campo Verano, in faccia ai colli del Tusculo, in faccia alle memorie di Roma repubblicana. L'edera abbraccia il suo modes to sepolcro, come simbolo della nuova vita, che germogliera. dalle tombe dci forti e dall e opere degl i animosi; e il vento dell'Agro vi passa sopra, recando il saluto deì morti per la libertà, a San Pancrazio, a Villu Glori, a Mentana. Egl i aspetta fidente l ' auspicato e affrettato aYvenimento ' del popolo. Roma, Febbr. :i/ '18s4 3 g 3$ ?. . j •TT? RE VOLLO

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