- 65 - dal1a Toscana, doveva rispondere a quello di Genova e fare eco alla spedizione dell'eroico Pisacane. Parti tosi adunque da Genova in compagnia di Mario Simeoni, di Giuseppe Civinini , Casareni , Lozzi, Ghezzi ed altri :Patrioti, sì condusse in Livorno, ed ivi pose il quartier generale del lavoro. In Livorno l'azione dovev!l a vere intendimenti identici a quelli sperati da Genova: l'obbiettivo era il sud; gli aiuti immediati da portarsi colà per mare, appena sbarcato Pisacane;· allargare possibilmente il moto al centro, se non altro a produrre imbarazzi , confusione, incertezze nei diversi governi della penisola improvvisamente e simultaneamente assaliti dalla rivoluzion e. Anche Firenze doveva partecipare alla lotta e, pertanto, Quacl rio ci inviò uno dei suoi compagni per concertare il da farsi. Ma l 'incaricato di Maurizio trovò qui op- 'posizione accanita in tutti coloro che capitanavano la democrazia: soltanto il Bandi ed io, che non avevamo davvero la pretesa d'appartenere allo stato maggiore , eravamo concordi sulla necessità di fare, e ci demmo senz' altro · all'opera, con buona pace dei nostri contraddilori. E, innanzi tutto, inft·angendo il precetto
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