Ettore Vollo - Maurizio Quadrio

- 41soprannome di magnanimo e di martire. Sareva tutto: era, per istinto e per com• inzioni, r epubbli<'ano. E tuttavia la coscienza non fu salda: mi mancò la forza di tradurre in alti il pensiero. Non mercanteggiai, pe r in teressi personalì, la coscienzaj ma abbandonai i principì per l'opportunismo, e ]asciandomi andare alla fatale corren te degli equivoci, firmai l'atto di fu ~ione che convertiva in sudditi di un re i r epubblicani lombardi. ... La l ogica infl essibile degli avvenimen ti non tard6 a far limpida Ja luce sulle cose e sulle persone, e l'ottimismo di Quadrio fu rudemente squarciato. I destini di Milano precipitarono1 e il 3 agosto gli Austriaci comparh•ano un'altra volta davanti alla città. Mazzin i gittò il grido d'allarme « I barbari battono alle nostre purle » e parve ravvolgere t utto il popolo in un gran fa~ino animatore, poichà aUa sua voce, Milano ridesta,. s'apprestò con gioia santamente feroce alla nuova battaglia. Sorsero in un atti - mo le barricate, risuonarono le armi, e, quasi a sfida contro lo straniero, tutte· le case apparvero· imbandierate. Ma. il peccato della fusione pesava sinistro sul capo di quel poJ5olo. Carlo Alberto, il .giorno dopo, entrava tra quelle. mura, r ecando con. sè

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