Ettore Vollo - Maurizio Quadrio

-14 - giando, si allungarono in ululati a tempestarono infine il mal' tellare della rivolta. Emno armat i di pistole e di pugnali alcuni, gli altd di sarmati: irruppero ne l gabinetto di chimica, e i bottigl ioni, impugnati, divennero armi, divenne ro proie ttili gli altri utensili. - Combat t erono . Giovanetti Cl'oi, t ennero Ja barricata, avventando strofe e piombo, manrovesci e mottL sa laci - degnissi mi che un altro romanziere- poeta ne pennellcggi sembianza e moYenze trasfi gurate nel combattimento, come fece l'Ruga nei suoi Mism·abili, e poi dedichi il libro a certi studentucoli dell'oggi, ansimanti all a conse r vazione dell a croce sabauda. Furono mitragliati: le baionette dispersero i superstiti. l\fa, come sempre c dovunque, il sangue dei martiri ricadde , pioggia di fuoco, su t utto il popolo, e nel marzo la rivoluzione scoppiò. Maurizio, esul tante di giubilo, senza frapporre l'indugio di un' ora, abbandona Pavia celatamente: sotto vesti òi contadino, ricolerando a tratti la lena sui carri nei quali s'imbatteva e che tenevano l o stesso suo cammino, attmver'a pedestre l'alta Lombardia, a ttinge il eonfìne, che varca inosservato, e si unisce agli insorti. Il moto intanto aveva progredito rapida-

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