Ettore Vollo - Maurizio Quadrio

-15 - mente: sulla cittad ella di Torino, cacluta in mano dei costituzionali, ondeggiava la bandi e1·a. tricolore. Si narra\·a che il princi pe di C;uignano, Carl o Albe1io, affigliato alla carboneria, favorisse l'insurrezione. Da ultimo il r e aveva abd i~ cato in favo r e di suo rratello Carlo F elice , che trovavasi lontano, alla Corte di Modena. Carlo Alberto fu nominato reggente. Strana amalgama costui! Cospiratore e traditore, liberale e uccisore delle libertà co:;tituzionali spagnole, sommesso ai v01eri di casa Asburghese c aperto avversario deJl ' Austria. Ma la stranezza s,·anisce a osservazione accurata. Egli era principe, ambiziosissi;no, privo di energia e di sagacia: cuore di sparviero, cerve1Io di lumaca, al i di papero. Mirava alla corona del Piemonte, forse a que1la d'Italia, e, per afferrarla, oggi s'appoggiava agli omeri dei cosr iratori , domani n o calcava le t este. Tentennò troppo, fece o troppo presto o · troppo tardi, scivolò sul sangue. Lo storir.o dell 'avvenire gli scriverà il vesace epitaffio e, pietosamente , cancellerà il nomignolo di magnanimo. Anche per un r e è sovercbiamente atroce l'ironia di quell 'epigramma! Appena eletto reggente, questo principe di Carignano, pressato dai capi della carboneria, e, meglio ancora, persuaso di procedere cosi all'at-

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