Paolo Costa - Dell'arte poetica

PRIMO 9 Della volta dél ciel chiodi lucenti Sono le stel~e. - Sempre ugual sonando, Quasi martello in sull' incude , il verso Rumoreggia nell'ode: acuta punta 1-Ianno i sonetti ambiziosi e freddi; E se poeta surge al qual benigni Spirino i cieli ., mesce all' oro il fango. Ardon col Galileo di sdegno i saggi Poi delle fredde arguzie e delle ampolle Si ride Italia tutta , e quelle risa Traggon del cammin folle il secol novo. Decim' ottavo secolo sorgesti , E del saver dell'altre etadi erede N e accrescesti i tesori ! Oh te beato Se la casta favella , che al bel tempo Fioriva ., anco serbavi ! il socco umile Andrebbe glorioso, ed il coturno, Che pel grande Astigian sen va superbo, · Risplenderia più bello ! .l\. queste etadi, Ch' io t' accenno , o poeta , il pensier tieni; L ' . h' arte VI cerca, perocc e natura Senza l'arte non vale. Ambo congiunte V o lano all' alta des!ata cima. Pon rnente che i confusi oscuri modi So n delle menti indotte : · ov' è dottrina Splende chiaro il pensiero , ed al pensiero V an dietro non restie parole e rin1e. Del poetar la sapienza è fonte --d

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