Paolo Costa - Dell'arte poetica

48 SERMONE Eterna è la bellezza , e indarno a lei Gli usi malnati , e i fuggitivi errori Muovono guerra ; e tu , se immortal fama Brami , non farti servo agli usi rei , E del poema non ordir la tela Di più azioni, chè le belle membra Discordi , non fan bello il corpo intero. Fa che ogni parte all'altre si colleghi Per cotal modo che al mancar dell' una L' opra ne paia quasi monca , e guasta: Chè variar la favola potrai Senza che nasca di più capi un mostro. Pingi schierati eserciti , battaglie Sulla terra e sul mare , e zuffe e giostre E giuochi e feste ; amori , opere audaci O lacrimose , o liete , o atroci , od empie , E pesti e fami, incendi , errori e frodi : Ma in varietà cotanta una la forma E la favola sia. Sopra ogni cosa Pingi colui , del qual canti le imprese , Di gran cor , di gran mente , e non somigli Polinice o Nerone; anco nell ' ira E nell'amor, sia grande. I suoi ministri E quanti a suo favore , o contro lui Usan l'armi, o l'ingegno ahbian diverse Passioni e pensieri: non ti fugga Di mente che il poema è chiaro speglio Ove il mondo risplende. I casi umani ,

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