Paolo Costa - Dell'arte poetica

4'5 Che dalle greche muse ebbe l" alloro; Ma ne portar le sue parole i venti ; Ch' ·oggi de' p rischi Dei falsi e bugiardi R.idesi il mondo , ·ond' è che minuita La materia al 1nirahile, men belle Si mostran l' arti. La ragion s' afforzà Di tempo in tempo , e ali' afforzar di questa La fantasia vien meno. Cosi volle · Natura, e l' uom non ha contrasto a lei. - Ma non dolerten tu, che per far vago Il regno dei Pittori e de~ Poeti 1 Bramar non dei che nel suo cieco errore· Ricada il mondo , e sacri ~ altari e templi -~ll' adultero · Giove , all' impudica V enere , ali' ebbro · Dio dell' orgie oscene. E che ? dirà talun , mcivi tu ·pure Sull' ·orme de' romantici ? Su quelle Del gran Torquato io :movo. Il suo poema Guardò l ' opin!on de" padri nostri E fu maraviglioso ; ornar le carte · . ' Brami di fole antiche ? a te noi ·vieta La ragion, pur che tu l'uso ne faccia Che si fa delle fole. Allegorìe D'alti pensier sien elle: adornamenti ...-\i lirici concetti , ma non mai Degli .eroici poemi il fondamento. · Usane parcamente , e non ti gra'\ri Che al mancar degli errori minuisca •

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