Paolo Costa - Dell'arte poetica

TERZO 31 Con mentito color , chi ad una stampa Tutti li forma, .sì che Oreste , Achille·, Agamennone , Elettra , e ·Bruto , e Cato :, _Han del poeta i sensi e le parole. Sia romano il romano , e non adori La donna sua languendo come suole ~ Lo sdolcinato cicisbeo moderno. Sia servo ·il servo , e non maestro arguto Di severi precetti. E v vi chi pen$a Che ?Ha tragedia stil serrato e· grave Sempre si addica , e in suo folle pensiero Dà alle nutrici il favellar ·superbo. . · ' Delle matrone , e ai giovinetti imberbi De' vecclii il senno , e il parlar grave e rado ; Ma spesso del sermon facile e :piano Melpomene si piace deslòsa Che vero sempre ti rassemhi il finto. Mal abbiasi colui, che alla Tragedià Diede il parlar contorto, oscutro e .goniio · Che oggi i teatri · ahi troppo spesso introna! Mal abbia l' istrion che co·n orrendo Artificio sonar fa la parola ; Che il latrato dei cani , il rugghio , il fremito De' rabidi leoni , e delle strigi Le querimonie imita : al costui core Sien gioia gli ~chiamazzi della stolta ., Plebaglia , al valor suo debito premio. ~ Colpa sol di costor, lo spettatore ·

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