La vivandiera di San Martino

• LA VIVANDIERA Dl SAN MARTINO 61 E a prova di ciò, riferiamo un documento che nessuno l'ha me~so in dubbio, e al quale oramai la maestà del tempo ha posto un suggello di verità incancellabile. L'atto atroce compiuto dal generale Urban, capo di un esercito che voleva difendere l'ordine e la religione, suscitò il furore patriottico di tutta l'Italia. Il conte di Cavour, che come ministro del re di Sardegna aveva la cura e il governo degli interessi italiani , si fece jnterprete di '}uesto sdegno. Una sua circolare ai ministri sardi accreditati presso le potenze narrav a,, presso a poco 1n questi termini, il truce misfatto (Nota J 2 giugno 1~59) « In su. le undici del mattino del 20 maggio alquante m i!1z1e <fA a·-.1 t· aci campeggiavano le alture di Torricella piccola terra del Nogherese. Una partita di qnelli, arrestato il custode del · Tribunale - scontrato per via - lo costringeva a servirle di guida; entrata quindi nel · villaggio~ penetrava nella casa dei fittaiuoli Cignoli. « Dopo le più _minute ricerche fatte in tutte le parti di quella, per avere trovata una fiaschetta con poco pioiLbo da caccia, ·menava seco tutta la fartjglia Cignoli, e alcuni contadini per caso venuti alla fattoria. · « Condotti al comand'1 nte austr·iaco, che trovavasi a cavallo -sulla grande strada, dopo avere esso scambiate poche parole col caporale, che glieli ayeva tratti d1nanzi, ordinò ai prigionieri - erano nove - di sc~ndere in un sentiero che correva quasi parallelamente a quella. « Avevano quegli intelici fatti appena pochi pass1 quando dato dal com~ndante a un d :appello de'suoi il segnale di moschet.tarli; otto cadevano uccisi, e il vec c;hiv. Cignoli ferito a, morte. «Allora gli austriaci continuarono ilioro cammino sopra Casteggi o; e il comandante, voltosi al custode del tr1 bunale, lo licenz1ava dandogli, per sa lvacondotto, una carta nella quale stava scrttto il nome del luogotenente maresciallo Urban. « Il vecchio Cigno! i, cinque giorni dopo mori\'a all'ospedale di V oghei~a. << Simili enormità non abbisognano di commenti ; è un assa ssinamet1to tanto vile quanto atroce, di cui altri esempi si potrebbero al più rinvenire tra i ) aL·bari e i selvaggi. » )

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