La vivandiera di San Martino

4 BIBLIOTECA PATRIOTTICA come la concorde volontà della nazione fosse bastevole a cacciare la prepotenza nemica. Nel 1848, e soprattutto nel 1849, le discor:lie che dividevano così fieramente i partiti, l'ubbriachezza cagionata dal primo soffio di libertà respirato dopo tanti anni, ' le soc;eta segrete, l'intolleranza di alcuni capi repubblicani avevanò condotto la rivoluzione all'ultima rovina, Si era quindi cred•1to opportuno di mutar metodo, di adattarsi a una vera disciplina, di raccogliersi intorno a un capo riconosciuto.' Questo capo era Vittorio Emanuele, il re che aveva difeso lo statuto perfino contro le baionette dell'Austria, \ il soldat~ nel quale, fino d~i terribili giorni di Novara, i patriotti italiani avevano riposto intera fiducia· e speranza. Infatti, .. n giorno stesso in cui Carlo Alberto partiva per la via deU'esilio, in cui le truppe austriache dilagavano dapper·tutto e i tirann~lli espulsi l'ientravano pieni di fur~re nei JOro stati, Vincenzo Salvag 1oli, uomo di altissimo intelletto e glorioso patriota, seriveva ad un amico: l « Oggi -gli ·Austriaci hanno rioccupato la città di Firenze. Fra dieci anni il figlio di Carlo Alberto sarà re d'Italia. ~· Il tiglio di Carlo Alberto, oltre alle sue qualità personali, aveva al fianco uno di quegli uomini che Di o destina e fabbrica apposta perchè rt,ggano e guidino a voglia loro le sorti dell'umanità. U ministro del re Vittorio Emanuele si chiamava Cavour. ' Questi, spaziando coll'occhio d'aquila nell'avvenire, aveva preparato ai soldati italiani un nome e una posi. l • •

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