La vivandiera di San Martino

LA VlVANJllERA DI S!N MARTINO 25 con fredda severità il generale. - Ma badate che certe esec~zioni sommarie, se talvolta possono essere utili per diffonde,re lo spavento,"esse non potrebbero essere adottate come ruetodi di guerra. L'imperatore non ha punto approvato il vostro modo di procedere verso la famiglia Bardini. ' . Schwartz tremò tutto. Non credeva che l' imperatore sapesse dell~ sua scellernggine, e sopratutto non,.gli pareva possibile che la biasimasse. - Suvvia !. .• - diss-é con indulgenza il maresciallo - son cose passate, e non ci si 'pensa più... Ma badate che non si rinnovino ; e intanto eseguite la vostra commis- ) . sione colla dovuta prestezza, perchè dal movimento dei , due generaTi dipende l'esito "'della battaglia. L'alutante di campo serrò preziosamente i due fogli nel suo giustacuore, che abbottonò con un sorriso indicante come fosse risoluto a compiere la sua commissione fino alla morte. - Nòn desidero che chiudiate quelle carte così addentro - disse trascuratamente il fe]d maresciallo. Tenetele sempre a portata, in modo che se vi uccidono, possiate, prima di morire, ingoiare i due documenti. - Vost.ra Eccel1enza non dubiti; saprò fare il mio dovere - disse l'uffièiale, dopo avere atteso per vedere se il suo capo avesse qualche altro ordine, pol uscì di fretta. -- Semi uccidono - mormorava. - Sì, ma io ho tutta l'intenzione di tornare sano e salvo fra le braccia di Carolina... che mi ha 'promesso... Tuttavia partire senza ri· vederla... Eppure è necessario ; il generale mi ha racco- , mandato sopratutto .la solltcitudine. E uomo da farmi fucilare, se per cagion mià avvenisse un ritardo. Passerò ..

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