La vivandiera di San Martino

LA VIVANDIERA DI SAN MARTINO 23 fueilare J.a strega e il suo compagno. Ma un'ora dopo tornava, pa1lido, raumiliato, ·oppresso, e porgeva nuovamente ~ - il collo al giogo che per un momento aveva osato di scuotere... La situazione non poteva durare, e gli strepiti della battaglia vennero in bnon punto a interrompere la tragicommedia d'amore del capitano Schwartz... Entriamo adesso nel palazzo del comando militare. Il feld-maresciallo conte .Giulay, comandante in capo le f0rze imperiali austriache in Italia, sta SE-misdraiato sopra un divano. La stanchezza della notte passata, a lavorare appare sulla sua fisonomia maschia ed energica. Giulay, nostro nemico, era però un fe.dele suddito al suo imperatore, e un prode soldato. Colla sua abilità, e colle forze di cui poteva disporre, avrebbe senza dubbio riportato la vit+~oria, se la sua causa non fosse stata di quelle maledette da Djo, che sono segnate come perdute , nel libro del destino. Seduto innanzi al ta ~lo lo, il segretario particolare, ba· rone Schwartz, ~criveva sotto la dettatùra del mare~ sciallo. - Gli ordini agli altri corpi ·sono già dati -- diceva il maresciallo, conS\}ltando le sue memorie. Scrivete, Schwartz: « Ordine al generale principe di Lichtenstein, coman· dante il secondo co.rpo d'esercito, di passare verso Poz.. zolengo e di . eseguire un movimento girante sulla sinistra del nemico. « Ordine al generale Wernardt, comandante ill0° corpo '

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