I volontari nel Tirolo

\ ' l volontari nel Tirolo 11 II. SCONFORTI E SPERANZE. Come tutti sanno, la leggenda dice che i garibaldini sono famosi per la l·aionetta. O_bene, il sesto reggimento che era il mio, e che fu quello che si trovò più degli altri nelle péste, non ebbe mai in tutta la campagna, e neppur~ nella guarigio.ne di Bari e d'Acquaviva, quello che si chiama scuola d t baionetta. so·' aru.ente un giorno, in Han Felice, c'insegnarono per un'o'retta scarSoa i primi rudimenti di cotesta scuola impo t·tantissima. Però allora si credeva che l'entusiasmo avrebbe abbondantemente .- supplito alla mancanza d'istruzione. Ma con tntta la nostra buona volontà. mancavano le occasioni in cui potessimo, per allora, dar prove del D;Ostro entusiasmo. Quel sole che ci arrostiva mezzi, quel dover passare Je lunghe giornate sulle zolle cocenti di un podere (chè in paese non c'era posto), la mancanza di occupazioni che riuscissero gradite, c'infiacchivano le membra, ci empivano l'anima d'un 1. malinconia tetra, ci facevano quasi pentire d'e5sere andati fin là. La giovialità rumorosa dei primi giorni se n'era ita; sentivamo gl'inconvenienti dell'aspettare quando si è gente che non può r1manersene inoperosa, ci sde g-nava!,llo più vivamente del solito pe-l· il perfido rancio che ci ventva somministrato. Le naturali bellezze del p~ese non ci parevano phì quelle; le svariate catene dei poggi, oggetto di iilettosa meraviglia nei primi giorni, ci <.:rano venute a noia, non pensavamo p1ù a mettere insiem~ carovane di amici per far de ile gitare1le nei paesi vic1ni. Tacevano a nche le giulive e patriottiche canzoni, e se talvolta, al· l'alitare del vent ·celJ o della sera, intanto cbe il cielo si andava popolando di stelle, i due poeti della 24a compagnia erano solleticati ad improvvisare, le loro ottave non celebravano i miracoli della leggendaria camicia rossa,

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