I volontari nel Tirolo

58 Biblioteca Patriottica • XII. I PRELUDI! DELLA .BATTAGLIA. U giorno e la notte che p ecedettero alla battaglia stemmo ·accampati in Tia :no di sot~to, paese distante un pa,io di miglia da quell'altro Tiarno. ma più piccolo e mrno simpatico. Non ci trovammo di buono che due cose: noci in abbondanza e ar.qua freschissima, desìoare eccellente per i tacchini. I fatti d'arm~ si odo r·avano da lontanu; e tutti, non si sa come, presentivamo che a.vremmo avuto una gran giornata. Già era perv~nuta, nel campo la notizia della presa del forte d'A·mpola, della guarnigione austriaca fatta prigioniera; e per esser giusti bisognava dtre che cotesto fatto si dovette in gran parte 1 al nostro combattimento sul Chiese. Ora si vociferava che la prossima battaglia avrebbe deciso nientemeno che dei destini d'Italia, per~hè se l'avessimo vinta (e della vittoria nessuno dubi~ava) in due salti eravamo a Riva, in quattro ore di cammino a Roveredo, e di lì in un batter d'occhio a Trento, dove H generai Medici ci aspettava a braccia aperte, per pigliare in mezzo a due fuochi i rimasugli dell'esercito aMstrjaco. « Coraggio dunque, figliuolì » dicevano gli ufficiali animandoci ::tUa pugna vicina; « coraggi o, e siate degni del nome che portate, siate degni di Garibaldi che vi comanderà in persona.)) In quel maledetto paese faceva un freddo diabolico, e per le pioggie recenti il terreno era tutto inzuppato d'acqua melmosa. Ci coma.ndarono di aceendere grandi fuochi, ed eseguimmo l'ordine con uno zelo così spietato> che i poveri contadini se ne debbono essere ricordati per un pezzo. Disertammo bellissimi campi, sbarbando alberi e raccogliendo legna dappertutto dove si trovavano, demmo l'assalto a caRcelh interi, e in mancanza d'altro cominciammo a sbocconceUare e disfare una casa. Era l

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