I volontari nel Tirolo

I volontari' nel Tirolo 55 frizzante: le tempie mi battevano forte forte, sentivo riarsa la gola, e la testa che mi bruciava. « Ci siamo ~ dissi ad alcuni compagni, che al pari di me soffrivano ceudelmente per quell'andare senza .riposi. « Stanotte ci ha chiappato la febbre su questi monti indiavolati, e vuoi essere una faccenda un po' seria. Non posso andare più avan~i. » E le gambe, bisogno~e di star ferme, già mi si ripiegavano, e. chi sa se avrei potuto resistere v1vo in· fino alla mattina. Guardai atto1·no; eravamo riusciti su grandi pr·ater·1e inclinatissime, 'tut.te buche e pozzanghere, dove altri più robusti di me inciampavano ad ogni passo. A un tratto, a cento pas8i lontano, seorgo qualcosa che ràssomiglia a un tugurio dt guardiani di pecore. << Ho l.rovato una locanda (gridai ai compagni) ; cb i mi vuo l bene mi seguiti. » Quindtci o s~dict non intesero a 2ordo, e quatti quatti, per non esser veduti tlagli ufficiali, ci avviammo al ricovero. Era una casetta, dt legno come usano dap~ertutto in Tirolo. Spalancata la po rta, le stanze vuote d abitatori e d'ogni grazia di Dio. Trovammo 9erò della paglia fresca ed asch1tta, un ;.{ruzzolo di fascine, e per prtma cosa accendemmo un gran fuoco ~uua porta d' ingresso : paz~i da legare tutti e sed1ci, perchè isolati in un luogo che non oonosce vamo, coi tedeschi forse a poca distanza, giacchè mezz'ora :noanzi avevamo visto sulla vetta di uno di quei monti, il luccichio dei lampanini che gli au - striaci erano soliti portare infilati nelle baionette. Tùrnò presto il buon umore Con lo sparire della stanchezza sentivo andar~ene anche quei brividi minacciosi e intanto 1~ fiamma scoppiettava allegramente, e noi seduti per terra fa ·endo cerchie., parevamo tanti diavoli vestiti di rosso. « Che be!la veduta! » gridò un gar1bal· dino accennando con la mano i luoghi più bassi di dove eravamo saliti. Guardando anche noi la trovammo bella davvero Tuttochè pi(\vesse, sotto a quel tendone di nuvole si vedeva bene che la luna volea fare i suoi sforzi per venir fuori, sicchè il cielo, qua e là rischiarato, pareva 'ln gran tr·asparente ineguale illuminato a strappi e a sbrindelli. Lontano lontano i monti digradavano al basso, poi subito rjcominCJavano, e capimmo che incassato laggiù in fondo ci doveva essere il Ghiese. Ma su cotesti monti d'i là dal fiume si vedeva brillare una quantità immensa di fuochi, che per la gran distanza rasso-

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