I volontari nel Tirolo

l I volontari nel Tirolo 47 donai sur una seggiola, perchè in verità senti vo che le mie forze venivano meno. Nella stanza dov'ero entrato stava rannicchiata in un angolo tutta la famiglia: tre belle ragazz.e. due piccoli bambini, e du.., vecehi Al ve . dermi in quello stato si dileguarono 1 lot·o SO (;ett,i. e m.i si fdGero attorno con 3,IDOrtvole prPmnra. Uomandarono se ero ferito) se avevo bis ·)gno di ri posar.J. « No, buona gente, (risposi com1n · s~o ùa quella ft·atPrna accoglienza): qualche cosa, da mangiar·e e, un po' d'acqua, perchè muoio di sete e di lame. » Una delle raga'l.Ze cor·se subito nella stanza vicina, e mi portò una, rnezza polenta gialla, un pezzo di\ fc •rr.uag- , g1o, e una mezzina Afferra, questa per buttarne giù una sorda1a, ma la ragazza sorridendo me lo impedì, e d :Stie che ero suda~o e che avrei bevuto più tardi. «Come vo~ lete » risp si io, e attaccai il :!ente alla polenta, che mi parve tie)iziosa più di qualunque saporito manicarett.o. ~tavano a guardarmi incantati per qt;el mio verace appetito, che fece ~parire in un attim~·~ due buoni terzi della Imbandigione. Uno dei ragazzi (pot~ va avere tre anni) m'era saltato sulle ginocchia, e levatomi di capo il berretto se lo provava, A · rideva di sentirv1 affogare la sua testolina b;onda. Quell'altro si divertiva a guardare nella giberna, tirava fuori le cartuccie, e l'e mostrava salterellando alla famiglia. Le ragazze e i due vec~hi m\ fa- .r cevano cerchio d'intorno con le gomita appoJ giate sopra · la tavola. Io sorridevo e mangiavo. Un pittore avrebbe potuto cavarne . un quadretto di genere. Vollero che raccontassi la battaglia, poi m ~ domanda· rono di che pae :5e ero, e risposi che ero toscano. Si guardarono in viso, e capii che ne sapevano quanto prima. Precisarono un po' meglio la domanda, ~ioendo quanto fosse distante il mio paese da .\lilano. « Oh ! ...oh ! >> replicai per maravigliarli sempre d1 più, trinciando l'aria con la mano, come F.c·a Ga.' dìno che indicava l,a. , distanza di Rimini. « Il :mio p&es~ è distante da MIJano parecchie centinaia di rniglia. >> Rabbr ividirono tutti quanti per lo stupore. Dopo molte chiacchiere, mi accorsi ehe si faceva tardi. Posi mano alla tasca, e domanda' che cosa dovess1dar e pe1~ quella cena che m'avea tutto riconfortato. « Mica niente! » rispose il capoccia tirandos~ indietro, e solle - vando la _palma della mano come pe1· respingere la of-

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