I volontari nel Tirolo

'34 Biblioteca Patriottica quello che s'avesse a far~ , :tuando a un tratto, sbucato fuori d t una gola del monte vediamo un formicolaio di tirolesi, che in meno che non lo dico ci fecero addosso u1 ,a scarica d t pelottone. U o terzo dei nostri ebbe ad h.S- ( .• sJ.ggiaroe il sapot·e. Non ci fu dato tempo di rispondere, pttrchè gli ufficiali, vista la ma1a parata, gridarono subito ai rimasti : ,~ Ritiriamoci ! rit!riamoci! » Quel nuclEo . ~ di t 1roltlsi era cinque o sei volte più numeroso della nostra schiera. e non aspettammo la seco:qda di cambio. Giù dunque a precipizio: e non scendemmo mica., ma ci laRciammo sdt·ucciolare a di~dosso del monte, u1·tandoci e rimba.Jzandocf fra di noi in una maniera eh~ faceva pietà. Quei di sopra badavano a far fuoco, e le palle fioc · c~avano titte eome la grandine. I eolpiti si vedevano distender le braccia, abb-tndonare il t'ucHe, continuare fino in fondo Ja d1sastrosa discesa, e costà P.iombare esanimi a terra. I feriti urlavano disperatamente pure continuando a discendere, e arrivavano al basso orribilmente malconci, perché era mancata loro la possibilità di schivare Je punte sporgenti delle roccie Ai sani (c'ero fortunatamente anch' io fra cotesti) non pareva vero di arrivare una buona volta in fondo. Ma usciti di sotto a quelt' inferno ci trovammo innanzi il Chiese: nuovo pericolo, nuova cagione di guai. Quel - doYerlo passare una 3( conda volta, metteva le sgon1ento nel petto de' più animosi. Parecchi morti erano dtstesi in sulla riva, molti ferhi, a cui le forze mancavano afittto per trasportarsi di là, invocavano con voci strazianti il nostro aiuto. E intanto rifioccava di sopra H grandinar deJle palle, e non c'era tempo da p~rdere. Ci riunimmo in pochi per guadare il fiume, quando una palla co lpì al petto il mio carissimo Antonio che eea disceso con me. Cadde in terra con on Rordo gemito « Antoni'o! Dio mio! Sei ferito? » gridai abbassandomi sull' ]nlelice, intanto che ero entrato a mezza gamha nel fiume: « Portami con te, amico mio ; » rispose con voce fioca il misero giovane: « non mi lasciare pei' c.:u ìtà in mano ai tedeschi. » - « Oh! no, che non ti lascio davver(). Aiutati co1n0 meglio sai, e vieni pure cnn me Il peggio che ci può toccare è di rimanere tutt'e due nel fiume.» Detto qur sto lo sollevai fra le braccia, e mi cacclai nella corren :,e 'del Chiese. Come potet scamparla non so. Avrei giurato che i tirolesi indovinavano eh' io portava via una

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