I volontari nel Tirolo

' ' . I volontari 1~el Tirolo ., VII. IL P ASSO DEL CHIESE. l l 31 . Ci avanzammo al di là di Condino, e prendemmo le prin\e disposizioni per la batt~glia, che le fucilate lontane degli avamposti ci annunz.iavano imminente. La mia compaguia che di so:ito veniva in coda al reggimento, questa volta, per le evoluzioni che ebbero a fare le altre compagni~, si trovava innanzi a tutte: ell'era l'avanguardia. AYevamo desiderato il battesimo del fuoco~ Or bene, ce ne veniva pr-omesso tanto da contentare i · meglio di· spçsti. • E stato detto che a Custoza i soldati andarono a battersi .digiuni. Essi però avevano avuto il rancio la sera del 23. Noi meschini invet ·e eravamo digiuni da ventiquattr'ore, e avevamo in corpo quella tremenda sa iita e quella nottataccia agli avamposti. Ciò che d'oyevamo temere d1 meno erano le carab:ne tirolesi, ma lo sfini· · mento e ·l' .inedia ci f~cevano corr1ialmente paura Quindi appe11a giunti in sulla via. maestra, dopo essersi allontanati dal paese traversando viottoli e straducole nascoste, ci fecero fare a,lto per una mezz'ora, componemmo i fasci ed entrammo nei poderi costeggiantl il Chiese, con l'aaimo di s.acche~giarli V'erano campi beHissimi di patate. così grosse e lucenti che pareano cipolle vernine. Ci dividemmo a squadre di cinque o sei; e io con altri tre di buon appetito ci dilungammo alq11anto, per ammannirei in fr·etta la colazione con le patate racc.olte. Le lavammo nel fiume, mettemmo le quattro gamelle infilate in una pertica, e ·accendemmo sotto un gran fuoco. In meno di mezz'ora la colazione era quasi cotta. Una casetta li presso ci nascondeva la vista dei nostri compagni, e pr.ma d'imbandire la mensa volli accertarmi se tutta la co1npagnia att~ndeva come noi al mangiare. Mi scosto, giro la casa •.. oh diavolo! che cosa è questo 1 \

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