I volontari nel Tirolo

l volontari nel T1~rolo 21 chiammo dunque anehe alla porta della Canonica, e venne fuo1•i un pretonzolo tutto sor'rident.e, tutto còmplimentoso e but irro '3o, che si dava l'aria d'e8sere un amicone dei garibaldini. C'insegnò egli alcune rimesse dove forse cavalli ce ne doveva.no essere ; ma o· ehe egli si ingannasse, o che avesse voluto corbellar~.~i fine fine, ci trovammo un bel niente. Bisognò dunque la~ciar lì i carri, che ci raggiunsero il giorno di poi. A ogni piè sospinto, per quella strada che saliva e saliva sempre, trovavamo garibaldini per le ter.re, che russavano come sotto le tavole di un'osteria. Erano seminati dappertutto : a traverso della vie, fruì ciglioni laterali, nelle fosse, pe.rtino sulle spallette dei ponttcelli che allacciav~no le due rive di torrentacci alti e pericolosi . Li destavamo con l'argomento persuasivo degli stivali, e a furia dì spi.ntoni li mandavamo innanzi, eccetto quelli che non si regg11vano in piedi perchè briachi come monne. V1a via che si avanzava, e che gli albori della mattina ci permettevano di vedere qualcosa all,ntorno, ci accorgevamo che s'era vicini nel Tirolo, da certi monti orridi che incutevano paura, scogJi immensi e nudati di ogni tr·acèia di coltivazione, che ai lati della strada si ergevano a perpendieolo fino a nascondere le loro ·... ette nelle nuvole più basse del cielo. Ora si allargavano attorno di noi, ora si ristringt.:vano fino al punto che parea di cammina.ce in un pozzo profondo ed immàne, ora con deviazioni ardite e inaspettate ci spalancavano iflnanzi agli occhi orizzonti vastissimi. Traversammo fiumi e paesi, e io domandavo il no1ne di tutto ai pochi villani che s'incontravano. Camminammo l'intera giornata. Di quando in qua.ndo vedevamo giungere incontro a noi qualche carro delle ambul*nze, che conducev,ano agli Ospedali più vicini i v(i)lr,niari .del primo e del terzo r l'ggimento, fer1ti nei fatti d'arfue dei giorni preeedenti ; e allora ci affoll.avamo a jnterrogare quei prodì con milìe e mille domande. « Cot·aggìb, giovanotto >> mi disse uno di quei feriti. per nome Borani, che avevo conosciuto qu~che giorno innanzi a Lonato : « coraggjo, ma stavolta 1 tedeschi non hanno più paura dei garibaldini. » « Questo è il bello (risposi io) e se non scapperan~t o, ci divertiremo a infilarne di più. »

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