Memorie di un garibaldino

60 Biblioteca Patriottica .già lontano, e la carrozr.a che lo conduceva volava via in un nembo di polvere. Aveva con sè Cairoli e Fabrizi. Non v'è gente più credula di quella che desidera ardentemente una cosa. A tutti no1 parve che quella visita inaspettata del Generale dovesse sjgnificare vicina la · battaglia- << Oh parrebbe tempo (grjdavamo in coro), e sarebbe l'ora che smettessero di menarci a spasso come le secchie. Costiamo al governo più di scarpe che car- -- tucce. » Ma quando poi le adoperammo coteste famose cartucce, capimmo che ~e ne poteva benissimo risparmiare Ja spesa. Ci avevano dato per fucili vere canne da servjziali, e l'effetto sarebbe stato il raedesimo. se le avessimo ca~icate a polvere di micio. XVI. LADRONAIE E FALSI ALLARMI. Ho già detto che la medaglia del Volontario ha il suo rovescio, e pur troppo ce ne accor gevamo tutte le volte cbe eravamo condannati alla vita ]nerte degli accampamenti. Me ne va il sangue a catinelle quando ripenso · a quei cotali, 0be con la loro condotta riprovevole contaminavamo d'una qrutta macch1a la poetica, ma non sempre jntemerata camicia rossa, pure io mi son fatto un dovere di svelare la verità tutta ir1tera, e la dirò perchè non offendo la grandissima maggioranza degli ones.tL Or bene, lettori miei: nelle nostre file c'erano pure gl'indegn], v'erano giovinastri, di cui forse gli oculati Procuratori del Re non ebbero il tempo d'esaminare accuratamente le fedi dì specchietto. E' probabile cbe in tutti i reggimenti, oserei dire in tutte le compagnie, qualcheduno vi si fosse cacciato: nelJa mia ve n'erano d1 sicuro. Gli ultimi selnpre quando bisognasse mostrare coraggio e patriottismo, erano. sempre i primi a l'izzare baracca e a menare, jJ coltello, ed erano di una meravjgliosa de· strezza nel derubarci. Guai ai Volontari che per le lun- , ;

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