Memorie di un garibaldino

• l 54 Biblioteca Patriottica Il vecchio se n'andò contentissimo del regalo. Dopo qualche minuto vennero a levarmi di fazione. Era tempo: non mi reggevo più dalla stanchezza, dal freddo e dalla fame. Domandai al sergente se voless~ permettermi di dare una corsa a Desenzano per r iscaldarmi e mang1are qualcosa, ma ll sergente fu inesorabile, e disse che bisognava rimanere agli avamposti per terminare le ventiquattro ~ ore di tur·no. Io non credo di aver dato mai, durante la guerra, soverchie prove d'indisciplina, ma cotesta volta, a dispetto dell'onorevole sergente, mi sentivo propriamente ]a voglia di fare a modo mio. Allontanatomi dl !à a passi lenti, come per ammirare le bellez'l.e del lago, appena vidi che il sergente mi aveva perduto di vista, traversai d'un balzo una siepe, mi feci grjdar dietro inutilmente ,un alto! chi va la! da.Ila sentinella di fazione, e traver4~trtdo a corsa i pode1 i, entr·ai tutto sudato io paese pensando dentro di m,·: « Ii peggio che mt può succedere è d'essere fucilato; ma è sempr~ meglio una palla nello stomaco che morire di fame. >> Ero ancora tanto ingenuo, da sup· porre elle le jnosservanze e le infrazioni a~li ordini dovessero essere punite anche nei Corpi dei Volontarj. Fui stupito di ved~re in paeJe una folla numerosissima di garibaldini. Essi erano riusciti a rompere la consegna delle sentiiJelle cbe custodivano l'accampamento, quantunque gli {lrdini fossero severissimi di non permettere ad alcuno d'andarsene. Facemmo un po' di baldoria insieme, cercammo di rifocillarsi nella migliore osteria del paese, e io mi pavoneggiavo a descrivere quella prima notte, passata a guardia di tutto il reggimento. Desenzano è un pulito paese : le sue strade sono tutte in pendìo verso il lago, come se una forza misteriosa sia per trascinarvele dopo un po' d'indugio, e la piazza del paese, tutta scoperta, è al medesimo hvello delle acque. La rivoluzione del lago durava an<~ora, e i flutti venivano l anciati nei bel m~zzo della piazza con divertimento grandiss1mo di tutti noj , che/ facevamo a picca a chi stesse più vicino alla proda e a chi sfuggisse più presto i cavalloni. Si vedeva però che la furia delle ondate andava a poco a poco· scemando : erano -cessati i sibili

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