Memorie di un garibaldino

Memorie di un Garibaldino 53 ·----------------------------------------~------- mutavano forma ad ogni jstante, si rompevano per lascia~ vedere uno strappo di sereno, poi raddensandosi facevano più fitto quel vasto tendone. Le montagne tirvlesi, di cui Je vette acuminate poggiavano al cielo e col cielo si confondevano, ora sembrava si avvicjnassero perchè un barlume di luce più limpfda le irraggiava a sprazzi, ora jnvece si nascondevano, avvolte in quel turbine che commoveva l'acqua e la terra. Benchè inzuppato di pioggia e intirizzito dal freddo, quasi non m1 accorgevo del battere dei denti che di quartodoi a in quartodora si facea più feequente, tanta era la meraviglia e la voluttà con la quale io gustavo cotesta aurora tempestosa del lago di Garda. Che cosa · sono le nostre bufere di F1esole e di Monte .Murello? Che cosa sono i libecci della mode 1ta rada livornese o del Go m bo, a p petto a coteste convuJ sioni che si sprigionano dalle gole delle Alpi, e che paiono i gridi tonanti della natura sdegnata 1 . A giorno chiaro i pericoli d'una sorpresa da parte degli austriaci scemavano, quindi poteyamo rimetterei in comunicazione coi viventi. A pochi passi dal mio posto di guardia s'apriva una straducola che scendeva a perpendicolo sul lago, e appena vidi qualcuno gli mandai una voce. Era un povero veJchjo con uh fascio di legna sulle spalle. Appena m'ebbe veduto, mi salutò cavandosi il logoro be1'retto alla marinara. . « E dove vai a questo tempo? » dissi io, tanto per attaccare un discorso. « Dlo buono! scendo giù verso casa, dove non sono tornato ieri a sera La burrasca era terribile, e su questi cjglioni non si è sempre sicurj a mettere il piede. « E cattivo il lago, eh 1 « Poveretti quelli che J~J tempesta ce li ha colti! N o n · darei un baiocco della loro vita. « E Jaggiù (continuai 10 accennando col dito sulla mja destra), che paese c'è, che stanotte Sbntivo brontolare il cannone? « É la fortezza di Peschiera, ma non si vede di qui perchè il lago fa un seno. È ben vicina Peschiera: fa t~ conto che vi sieno sette miglia. Ci arrivere te se non VI manca il coraggio. « Tieni un sjgaru, brav'uomo, e continua per la tua strada. »

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