Memorie di un garibaldino

l 52 Biblioteca Patriottica nimo rumor·e per obbedire alle ingiunzioni dei capi. La scena non era divertente. M'era stato detto di guardar ~empre all'intorno, e L> guardavo appuntando gli occhi nel fitto dell'oscurità. Ma non vedevo che le acque del lago già t'atte torhide e gt· oss~ , non sentivo che il Slbilo de l vento. ft·esco ed acuto. e d1 quando jn quando alcuni r.olpi di cannone che venivano certamente dai fortilizi di Peschiera, e nella lugubre solennita della notte pa- . r evano un a vvert1 mento, che so io? una minaccia., una sfida. ~ualche volta le tolate del vento, battendo nei rami degH alberi, facf.vano un tiingolare rumore, e l'acqua del lago valicando la sponda_percoteva su1 cartocci del formentone. Lì per JÌ non mi sapev·) spiegare la cosa, e rlubitando di qualche sorpresa, gridavo un alto! chi va là! Ne s~uno mi rispondeva, e la voce dilungandosi veniva r1petuta dagli echi lont.ani. In tutta la notte non mi toccò l'onor~ di un vero allarme: mi rjdussi bensì talmente eonciato dalla pioggia, da. parere precisamente un ecceomo. XLV. AGLI AVAMPOSTI. Sul fare del gioruo cessò per una mezz'ora la pioggia, ma rinfor~ ...ava il \ ento, e le acque del lago si ~onfiavano sempre di più. La scena era davvero )mponente e terribile. I cavalloni alt1 alli, sormontati da una spuma bianchissima, venivano a spezzarsi con fracasso immenso alla r1va, e ritirandosi t'remendo si ranno::lavano a breve distanza, to1·navano con maggior rabbia a flagellare la r erra, come un esercito di valorosi a cui s1a venuta meno ogni speranza, e cerchino la vendetta in una morte glor1osa. Pet.· il cie!o tr·ascorrevano r·apide le nuvole, e :secondo che il vento spiravH, ora pareva si rincorrdssero, ora Le une spinte di contro alle altre combattevano negli spazi inteJ minati d.t'll'tu·ia. un~ pugn- r.'linsoll\riiHima; •

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