Memorie di un garibaldino

r Memorie di un Garibaldino 51 .... nel lago le cannoniere, gridare ugualmente all'arme: se qualcuno si avvicina tse senza rispondere alla parola di ordine, tacessimo fuoco addirittura. L'oratore (era, se ben ricordo, un capitano) concluse ordinando che caricassimo le armi. Ma, incredibile a dirsi ~ in tutto il tempo dagch'è eravamo ar-rolati, a nessuno era venuto in mente di darci nemmanco la prima lezione per cotesta ìndispf nsabile manovra. Biso~nava fare di necessità virtù: pigliammo dunque senza fiatare le cartuccie e io che avevo veduto caricare qua lche volta un fucile, imbroccai bravamente la mia cartuccia per il suo verso. Gli alt,-i invece, tirando a indovinare, cacciavano nella canna del fucile prima.la palla e poi la polvere. E dire che di lì a un paio d'ore ci potevamo trovare a dover far fuoco davve1·o! Quando le cariche, o per d iritto o per rovescio, furono al loro posto, andammo adagio adagio ad occupare quei ' puntL dove la veduta poteva sp ingers i in un bel tratto d1 lago e di paese all' intorno. Distribuì~~ te fazioni di due ore per due o1·e, incominciò il nost ro ser·vizio. Era la prima notte che 10 mi t1·ovavo solo, r itto sur una balza solitaria, circondato dalle te~ebre , e chi sa~ coi nemici forsP- a breve d stan1.a che meditavano una so r·presa. Ebbene, ~ome poc'anzi a lasciare le mia capannetta provai un senso di dispiacere, quasi una certa invi dia dei compagni che J•ima.,oevano là coper ti alla me· glio; così ora, messo . alla gu'ardia degli accampamenti, . con un fucile che potevo scaricare a mia volontà contro chiunque non rispondes'le con la parola di campo, io rrii sentivo orgoglioso di vestire una casacca di soldato, mi. sentivo contento di non provare, abbenchè nuovo al mestiere, nessun sentimento di paura. E pensavo fra me e me: ( < se dov~ssi rimanere qui morto, se i nemici, vedendo di s•1ll 'acque qu~ste sentinelle avanzate, m'j nviassero una palla e mi buttasser o giù nel lago, avrei fi ùito troppo presto la mia campagna. ma almeuo sarei morto da eroe, e il mio nome figurerebbe in capolista fea i vo- )ontarJ che sparsero il sangue nella guerr(j, del sessantasei. » Le palle però non venivano, veniva hensì più forte che m~i la pioggia, e mi toccava a pr enderla tutta .senz.a muovermi di dove ero, oercan fi o auzi di no D: fare 11 m1·

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