Memorie di un garibaldino

Memorie di un Garibaldino 47 « Non si fuggì, no ; ma quella apparizione improvvisa avrebbe fatto girar l'anim.a a' soldati anche più bravi e p1ù vecchi di noi. Fu un patassìo e una confusione di qualch minuto; si vedevano gii aiutanti volar via a rotta di collo per i campi a dare avviso all'esercito, e i cannoni venire avanti a. furia , e così com'eravamo sulla via maestra\ bisognò pJ;epar·arci alla battaglia. Que' inal~dett.i non aspettarono che fossimo in comodo, ma dettero la via alle granate che ci piovevano addosso con una musica. ·da r1 ncorberlire. Fu il primo u r·t o che ci rovinò. Non era possibtle tener testa uniti, e fummo costretti a pigliar la v1a de' campi, e ogni regg1mento combatteva per conto suo. Intanto i cannoni nostri facevano H loro dovere, e vi so dire che non c'era un tiro che andasse a male. Vedevamo a occhio nudo certi sdruci nelle compagnje dei t edeschi, ehe ci mettevano add9sso un ardore di vincere e una smania di correre, come se la buona volontà ed il coraggio potessero · bastare perché si guadagni una battaglia. Che cosa facessero gli altri non so; il mio reggimento andò innanzi a innanzi, fu decima.to dalla scariche dei nemici, tornò due o tre volte all'assalto, poi a un tr~tto sentimmo j segnali che c1 richiamavano add1etro Le cose dunque erano ite male ai compagni, e bisognava obbedire. Ma non era po"i tanto . facile, (.~hè i tedeschi si davano .l'aria di volerei ri~chindere. Il reggimento si mosse dopo una terribile scarica, ma qunlGhe dozzina dei no .</,tri era troppo innanzi per rinculare. C'ero anch'io rra cotesti. «· Biaogna morire da valorosi, > diceva un ufficiale. « Morire più. tardì che si può,» rjspondeva un altro; «piuttosto ·difendiamoci fin· chè abbiamo cartucce e uomini. Ecco là una cascina. Occupiamola. » E .tutti alla gran carriera ci movemmo fin là. Ma dopo dieci passi t<! entii sdrucci0rarmi di mano il fueile: ero fe,rito in un braccio. Mi cllinai per raccoglierlo, e pinfete, un'altra scheggia mi porta via il kepì e mi fer isce qui sulla testa. Allo ra cascai giù, I?-1 s'an~ nebbiarono gli occhi, e vidi dei fantasmi b1an.ch1 che m1 paHsavano correndo vicini: sentii · ancora qua.l~he c?lpo. poi più nulla; e pensai fra me: « ora siamo 1ti, ved1-amo come è fatto il mondo di là. 4:: Errtvate svenuto? ( Pare. Mi riebbi assai tardi, quando mi sentii ballot-

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