Memorie di un garibaldino

46 Biblioteca Patriottica << Ma! abbiam perduto davvero. E in grazia, giovanotto, dove siarno ora? « A Brescia » risposi jo dando mano a quel valoroso nel raccogliere il fucile ed il t~acca.pane, e nello scendere dal va rrone. « E se vi contentate, voglio accompagnarvi io allo Spedale do ve guarirete presto. · « Bel mio ragazzo, non t'Jntendi tu di ferite. Ve'di? un presentimento mi dice che questo braccio se n'è b9l- . l' e ito. Ci sentii entrare propriamente una scheggia di mitragl1a, c tratatrà! uno scricchiolìo qui dentro mi fece a·vvertito che mangiava l'osso. Ebbene, cosa importa? Le darei tutt'e due queste braccia., darei una gamba, darei la vita, perchè mi dic.essero che abbiamo vinta la batt agJia. Quanto valore abbiamo sciupato ieri l Quanto sangue abbiamo inutilmente sparso! » E sospirando si appoggiava al mio braccio e cammiIta va lentamente verso la cHtà. Io morivo di voglia di sentirmi raccontare qualche episodio della giornata. Dopo un po' di strada latta in silenzio, lo interrogai pregandolo di dh·mene qualche cosa. « Di quello che abbiamo fatto forse non ne terranno conto (mi rispo -,e il S< ldato). In guerra, si sa, gli elogi sono p~r quando si vince. Ma in verità santa, cotesta ingiustizia di perdere non ce l~ meritavamo. Che Dio gl1e la perdoni a quel povero Cerale e lo faccia guarire della ferita che gh è toccata; ma tutto il guaio è ve- , nuto di lì , <, Come ? repli ea i ie con una più viva curiosità: eravate dunque nella divisione Cerale? « Sicuramente che c'ero, nel 44° reggimento. 8i cr~­ deva di dover fare il rancio là ~ u quelle maledette alture, ma il rancio ce lo cucinavano i tedesch'i nelle pen· tole di bronzo. All'alba s·era tutti in piedi, tutti sulla via maestra, e s'andava avanti serrati come in una pas seggiata m1litare. Gli ufficiali fumavano, molti di noi avevamo messo il fucile a tracolla. I tedeschi do"Vevano essere lontani assai, là sur un :fiume che non ricordo il nome, quando a un tratto alziamo la testa, e vediamo far capolin0 dalle colline l~ bocehe dei cannoni, poi luccicare le baionette, e poi quei patatucchì vestiti di bianco. S'era cascati nella trappola, e bisognava pagare lo scotto. « Non fuggiste mica, eh?

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