Memorie di un garibaldino

t il Memorie di un Garibaldino 41 melica addentavamo il pane. e a bocca piena gridavamo bestemmiando ch'ella era un'infamia. Una gran folla di popolo si era raccolta nella stazione, e ci compassionava dicendo che non si tratta così con gente che va a battersi per l'Italia . Che è che non è, si ved~ arrivare strascicata da due facchini una botte. ll mil'acolo di Mosè che fece s~aturiro l'acqua da una selce no!! dovette essere più fragorosamente applaudito di quella fausta apparizione. Lasciammo andare i fucil1, e con le fiaschette sollevate in aria corremmo addosso alla botte. Un foriere grasso gr.·asso vi s'era posto sopra a cavalcioni, e pareva Bacco vestito da garibaldino. A sentir lui bisognava andare uno per volta alla cannella, ma e rano discorsi a cul n.essuno badava. Ognuno avrebbe voluto esser dei primi a 6mpir la :fiaschetta, ma dopo esser rimasto qualche istante alla cannella, uno sp1ntone lo cacciava via, e sottentrava un altro a cui toccava quasi subito la medesima sorte. Così .era più il vjno che andava per le terre, e io mi ricor;Jo di aver veduti alcuni spasimanti di sete buttarsi bocconi pel' terra. e succhiar con le labbra il vino dal pa71mento. Il Bacco foriere t empestava sulla sua. botte gridaudo come un ossesso: « A uno per volta! addietro lei! corpo della Madonna. mando a eh amare il colonnello! » Ma avvertito dal grande su:3surro che si fac2va attorno alla botte, il colonnello uscì dal buffet della stazione con la salvietta in mano, e accortosi che· tutto il guaio di· pendeva dalla gran sete che avevamo, con una misura che fa onore al suo talento ordinò ad alcuni paesani che portassero vja la botte, e ci apostrofò con parole vive, troppo vive, non degoe certo d'un ~ignore perbene. Rien· trò poi nel buffet, e ve lo accompagnarono le bestemmie dei garjbaldini e qualche fischio di .non dubbhl significato. Gli abitanti d'Ancona, stomacati di quel contegno, ci dissero che att~ndessimo un mom~ nto, e di lì a una mezz'ora vedemmo arrivare una gran quantità di vino recatoci dai paesani. Potete immaginare con quali benedizioni accogliemmo quella grazia di Dio. l\1a non basta: o3tint a la sete, giunsero nella Stazione uomini e donne, fra cui molti signori e molte signore, che 0i recavano pane buo nissimo e t:rutta squisite. Tutti a una voce dicevamo che si voleva pagare; ma quei gentili rispondevano che sareb-

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