Memorie di un garibaldino

Memorie di un Ga1f'ibaldino 35 rono più tardi addestrati a,bbastanza per resistere alle penose marcie sun~ aspre giogaie del Tirolo. Roma non fu fatta in un giorno, e 1uesto tipo or igtnale che st chiama il volontario italiano, per essere plasmato a do· vere ha bisogno d t giorni parecchi, e la buccia del volontario non se la leva di dosso mai. IX. MODUGNO- UN AMORE A BATTISCARPA. Allo svoltar d'una strada, qualche ~entinaio di passi lontano da Modugno, v~:· demmo una frotta di paesani, che. scortici appena proruppero in applausi e grida giulive Entravamo dunque nell'amichevole consorz1o d1 gente perbene, trovavamo là cittadjni con i quali c'era dato di affratellarsi. H.ispond ' mmo alle grida cvn grida più sonore, ed entrammo lietamente in paese. lt ~1ndàco con gli abiti delle feste, con la tracolla alla vita, col ·cappello a cilindro, e con un bel faccione tra il lieto e l' imbarazzato si fece jncontro al colonnello, gli strinse la mano e pronunliò qualche parola, _a cui il Nicotera rispose da par suo. I cittadini intanto si afl'ollavano attorno a noi, guardando a boeca aperta quelle lunghe tile di camici~ rosse, che in verità, alla piena luce del ~ole e agglomerate in gran numero, facevano un bellissimo vedere. Ci s1ringevano le mani, ci baciavano con una Vl vacità tutta meridionale, e perfino i preti erano venuti ad incontrarci quasi processjonalmente, e agitavano 11 nicchìo in segno d'esultanza. << Quanto starei ·volentieri fra voi» dissi per conto mio a un~ bella paesana, fresca, rubiconda e aggraziata, che mi guardava di sottvcchi: « qui c' è ar1a limpida, c' è belle campagne, c'è donne bellissime » « Ob, ci tornerete senz'altro (mi r1spòse la ragazza, industriandosi a parlare italiaLÒ), ci t0rnerete dopo la vittoria, é noi verr emo a salutarvi come faccjamo ora. » « Se io t orno vivo, se io ti porto un regalo di Venezia o anche di Vìenna... (il nostro bravo colonnello ci aveva '

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==