Memorie di un garibaldino

34 Biblioteca Patr·iottica col ribasso, io credo, dell'ottanta per cento sul valore n0m1n ale. Le navi non comparivano, ma si vede vano il colonnelJo, i maggiori e tutta J'uftìciaUtà affaccendarsi a far carjcare le robe dell' Intendenza e della Mag-~dorità, indizio sicuro di partenza. Ma do ve andavano ? Perduta la Rperanza di venire sb ~rcati si diss~ da qualcuno che partivano per la Lombardia, ma venne l'ordine che ci disponessimo per una lunga marcia a pi(~ di, e questo voleva sìgntfìcare cbe mutavamo solta nto paese, e che rimanevamo in quelle provlncje. La del usione fu per tutti amarissima. ma obbedimmo (cosa strana!) senza fiatare. Que l vedersi tutti riuniti ed a rmati, con la nostra bella casacca mil1tare, divisi per ba ttaglion ~ , per compagnie e per squadrM, e sufticientemBnte a.ddest.rati nella manovra, ci dava un sentimento nuovo del nostro es~ere, ci faceva superbire d'esser puJ•e rinsci ti, fr·a tutti gli ostacoh della prima fo rmadone, a presenta r·si jn una piazza d'arme senza des tare l' ilari t a d(dla gente. Ci sentivamo soldati, comprendevamo che ogni giorno di più ci avvicinava a quelle battaglie che erano state H sogno della nostra fantas1a giovanile, capivamo insomma che comineiava per noi quella responsabil1tà collettiv~, di cui la 8toria del rinnovament o naz1onale avrebhe poi tenuto conto. E quando ci dissero che per ordinJ superiori dovevamo lasciare la città di Bari e condurci a Modugno, paese di- · stante di là tre ore di rnarcJa., i quattromHa soldati del reggiment o a una sola voce risposero: vitla Garibaldi ! quasi a significare che noi volevamo innanzi tutto meritare la lode del nostro genera le In testa al reggimento e!·a il colonnello N cotera, e t raversato tutto il Corso e la piazza Garibaldi senza cbe i eittadini si dessero pensier·o di noi, uscimmo daHa barriera e ci mettemmo su due grandi fi1e alle due parti della strada in vera marcja militare. Era la pr1ma volta · che marciavamo in pieno assetto da campo : fucile, cop~rt.a a tracolla, giber na, saccapane e gamella: quindi non è da meravigliare se alcuni rimanevano indietro e butta vauo di soppìatto il fucile sui carri dell' intendenza, e anche vi sahvano sopra. in mezzo l-\i fischi dei camerata p1ù forti. Ma t utt' insieme la no8tra marcia andò bene, e quelli stessi che pagarono il noviziato, si trova-

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