Memorie di un garibaldino

32 Biblioteca Patriottica paura di quanti siete. » E giacchè i bastoni rimanevano quasi inoperosi, a poco a poco scendemmo tutti, e cominciò una lotta accanita, ma per fortuna non sanguinosa. I tavolini .ruzzolavnno una sopra l'altro, gli sgabelli lasciati andare <la noi, paralizzando i nostr i movimenti ci facevano perdere l'equilibrio, e garibaldini e baresi abbracciati a due a due capitombolavano sui t avolini. Dal chiasso che si faceva, si sarebbe detto che nell'osteria ci fossero un centinaio di combattent i; ma eravamo in tutti un venticinque o trentaJ. Il rumore aveva ciliamato nella via altri p aesani e ga· ribaldini, e quando furono in numero per avventurarsi in mezzo a quel pandemonio~ entrarono dentro, e con le buone maniere, con urtoni . e spinte, riuscirono a poco a poco a dividerci. Continuò la battaglia a parole, e i titoli che ci rimandavano potete facilmente immaginarli. La benemerita arma arrivò, come al solito, quando ·tutto era finito, e noi rientrando in caserma fummo lieti d'averla scapolata senza disgrazie, e di aver dato un'altra lezioncina a quei bricconi che non ci potevano patire. Fate conto che somiglianti scene accadessero spesso, ora per una cagione ora per un 'altra. VIII. L'INCANTO. - SI'PARTE. Ma una più beli~ notizia ce la dettero gioiosamente i compagni, dopo che avemmo raccontata loro amplificandola la. nostra\ impresa. Anzi le notizie erano due : che la mattina seguente ci avrebbero dato la camicia rossa e l'armamento completo, e che sarebbero comparse in sulla rada. alcu!le navi dove ci saremmo jmbarcati per la Dalmazia. Risuonò un lungo evviva nella (~aserma e noi dell'osteria dimenticammo le contusioni ed i mo~si per vaghegg·i.are cotesta speranza lietissima . Albegg1av~ appena, e noi eravamo tuLti in sulJa rjva del mare aspecular l'orizzonte; ma non si vedevano che le solite barche

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