Memorie di un garibaldino

Memor~·e di un Garibaldino 29 l'uno e l'aFro gareggiavano di purezza e di splendore fino a che all'estremo orjz~onte, là dove tlovevano essere le isole della Dalmazia, e cielo e mare sì confondevano in un azzurro solo, che può veramente dirs: con Dante: <<Dolce color d'orientai zaffiro. '>'> Le barche uscivano a ventine dal porto, e drizzavano la vela·a seconda del vento, che asolava leggero e increspava piacevolmente le acque. Andavano e anda"Vano, i sottili fianchi delle barchette sparivano per la dìstanza, e si vedevano appena le bianche vele somil!lianti alle ali spiegate di uccelli marini. Sapevamo l'ora del ritorno, e molti di noi scendevamo allora alla riva, ci spogliavamo e all'appressarsi delle barche scorumettevamo, nuotando a chi arrivasse primo ad afferrarne una, poi a chi toccasse più presto la 8piaggia. Costì ci rivoltavamo come pallottole di pasta in sul'la rena, montavamo gli uni sulle spalle degli altri, e poi a un dato seg-no veniva uno cor1•endo, e con uno spintone ci faceva ruzzolare nell'acqua. , Bari ha due porti: il vecchio ed il nuovo. Ma i fondi sono bassissjmi per un lungo tratto nél mare, sicché nessuna nave un po' grossa, nemmanco un vaporino, avrebbe potuto entrarvi senza dare in secco. La spiaggia è arida tutta quanta, flagellata com 'è dal sole quasi africano, e sulla spiaggia vedevamo spesso a migliaia le testuggini, che la marea o qualche bureasca lontana portava morte in sulla rena. E{~avamo diventati nPri nel viso come calabroni: a quell"aria salmastra i nostri stomachi avrebbero digerito il ferro, e potete star certi che le scellerate minestre e i pertidi Intingoli mangiati in Bari aveano bisogno di ,stomachi a. tutta prova. Chi pensi poi che d~ più di venti giorni portavamo indosso la medesima roba di quando partimmo da Firenze, e che i VIaggi in strada t'errata e a piedi, quel dormire in terra e sulla paglia quasi mai fresca; quell'agglomeramento di tanta gente diyersa, non erano argomento di pulizia per nessuno, può inferirn~ che quelle bagnature mattutine, intanto che il sole sorgeva maestoso in tutta la sua pompa dalle accque dell'Adriatico, furono una vera benedizione del cielo. Una bettolaccia, appetto alla qual_e l' ost~rja di Veleno nella vicina Barletta, dove t'u concertata la famosa Disfida nel 1503, diventa una locanda come l'Albergo d1 '

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