Memorie di un garibaldino

Men~orie di un Garibaldi1~o 23 mentati nell'esercito, non potevamo avere disciplina più rigorosa. Lo spurgo della canaglia fatto a Bari non era stat o completo. V'erano an ~ora mo lti, che c~ ol loro contegno mettevano a soqquadro il qnartjere. Mi ricordo che una sera, dopo jntim&to il sile·r.r zio e quando già molti co~ minciavano a pigliar sonno, uno di que' mascal zoni prese in mano una mezza pagnotta, e la t1rò alla ventura contro un groppo di garj baldi ni. Quel\ o che rimase colpito si alzo in fur ja . e restituì il pro1et tile accompagnandolo con una grossa bestemmia. Pal·e che andasse a cogliere chi non ci aveva che vedere, perchè altri si levarono in piedi, e schiamazzando si disponevano a venire alle mani. A un tratto si vede volare per l'arja una s '·arpa, che andò a ferire col tacco il naso del mio vicino . Quì urli e moccoli spavento ~ i ; tutr.e le scarpe erano ìn aria, tutti gli oggetti della Chiesa, lampade, candelieri, segg-iole descrivevano belllssime paraboTe, e ci voleva del buono 3 cansarle : dai proiettili venimmo all'arme bianca, cioè alle mani, e per ragion di difesa la mischia dive11ne gener8le . Pareva 11 finimondo. Gli ad ~ dormentati si destavano in sopras~alto, fra quella oscurità non capivano di che si trattas8e, a dritta e a mancina si distribuivano colpi, ·e chi andava giù a gambe all'aria, chi scappava fuori gridando socco1so, ch1 imbrand i va le scuri che per mannanza di fucili erano state distribu1te ~l corpo di guardia. La baruffa poteva finire in vera tragedia. quando entrò in caserma il colonnello chiamato in fretta dai fuggitivi. Prima d1 ascoltare r agioni, si buttò addosso a tre o quattro dei più f'ur·ìbondi somministrò loro una buona dose di pugni, e li fece condurre in prigione. Fu sentita allora la necedsità di un nuovo spurgo, .e d'allora in poi somiglianti scene non . . ' SI rinnovarono p1u. La popolazione d'Acquaviva non ci goa rdava con oc· chio più benigno dei Ba1·esi. Erano sospettosi, diffidenti. taciturni con noi; e i bottegai si ingegnav ano a poterc~i metter·e in mezzo - La carne 1n Acquaviva 0 un mito: a cb i ed ere una m1nestra e un po' di lesso, non capiscono neppure·, Si Cl bano soltanto di sahliDl e fo rmaggio, e nelle case accendono di rado il fuoco. Un paio d'ova al tegame è il non plus ultra della splendidezza culinaria;

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