Memorie di un garibaldino

r 22 Biblioteca Patriottica un bel :la fare, per ripulire dopo la nostra partenza quel sozzo letamaio. Il giorno seguente alla nostra eroica spedizione sull'organo contro le taipe; ci si annunzia una grata novella : il mutamento d1 guarnjgione. Er~a tempo, e ~redo ci levassero di là temendo qualche grosso guaio. Fummo condottl in Acquaviva, paese distante da Bari una quindicina di miglia, e anche là avemmo per caserma una Chiesa. .. Eravamo attesi in Acquavi va dal nostro colonnello, il barone Nicotera. · Il Nicotera è un bell'uomo, di bassa statura ma'ten tarchiato, con una bella vqce baritonale da ddputato de· Inocratico : mi ricordo d'averlo sentito parlare molto forte nella Sala dei Cinquecento. Cotesta volta seppe Jirci delle cose bellissime. Cominciò a fare grandi e ~ ogi di noi, disse che ci aveva già battezzati per valorosi, cbe egli aveva Ufl' ambizione sola, quella dt morjr bene; che al termine della guerra avremmo dovuto vantarci, di essere appartenuti al sesto reggimento.. che noi sa· remmo stati primi a gustare il battesin1o del fuoco, cbe avremmo vinto sempre, che avremmo sbalordito l'Eu- , ropa col nostro valore. Pa.reva jnsomma che noi e lui si dovesse fare l'Italia. Raccomandò la disciplina e la pazienza,; soprattu to raccomandò che non molestassimo le donne del paese, e che, in ricompen8a., ci · avrebbe data a Vienna quanta libertà si poteva desiderare. 8oncluse l'arr IJga, dicf.l ndo che per quel giorno bisognava starsene in caserm;1, perchè com1ndava davvero anche per noi la vita militare. · Andammo a dormire brontolando, dopo aver mangiato un po' di salame e di pane. Per giunta ci venne fatta una nuova r1duzione nella paga : otto soldi in contanti, ed una pagn~ tta. Nuovi lamenti. nuovi sussurri : ma bisognava striderei. Fortunati quelli che avevano in ta~ca qualche franco avanzato! L'orario nostro venne solennemente annunziaco alle compagnie. Alle tre della mattina sonava la diana, poi l'appello e la manovra in un gran piazzale, poi 1n casarma alla dist' i buzione della pagnotta. Il dopopranzo manovra daccap'o, all6 Sètte usmta libera, alle otto in caserma? e a lle nove silenzio. Se çi avessero arreggi· ' '

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