Memorie di un garibaldino

• Memorie di un Garibaldino 15 .. rosso. Cittadini egregi si accompagnarono con noi nei d.tntorni della c1ttà, e c'jntrattenuer o a lungo lnsegna~ndoci i luoghi dove il generale Cialdini avea dato l'as· salto alla Clttà, e i punti fortificati dove la squadra navale italiana inviava le sue bombe e le sue granate contro i so t dati di Lamorjci è re, con molto mag-gior profitto che non abbia fatto in quest'anno a Lissa. VIsitammo il forte pr1ncipalft di Ancona, che a vederlo come oggi è, rafforzato di nuovi rl pari e situato a una grande altezza a perpendicolo sul mare, si po ,rebbe crederlo inespugnabJle. Scend~mmo poi nel porto~ salimmo a bor·do delle due navi corazzat~ la Terr1'bile e la Form1'dabile, e con quegli svelti mar1nai parlammo a lungo delle comuni sper·anze di vit1oria Verso le due ci racch gliemmo in sulla piazza, fummo div.~i in pelotoni, e ci avviammo alla Stazione Avevamo dietro a noi molte migliaia. di persone che gridavano a squarciagola: « Viva 1 Volontari! » a cu1 ri~pondevamo con le parole: « Viva gh abi tanti di Ancona! » Le donne affacciate alle finestr e e ai terrazzi sventolavano in segno di addio i loro fazzoletti, e ne vidi molte ehe piangevano: forse fra quelli che partivano c'era anche H damo, forse egli era gui · par·tito voJontario o faceva parte déll'esercito regolare, o fors'anehe erano lacrime di pjetà patr1ot: ica, al vedere tanta bella gioventù allegra e balda avviarsi, come ad una festa, a queJla che doveva essere l'ultima guerra naz1onale. E ch'ella sia sta.ta l'ultima potrebbe onche darsi, !!iacchè s ~ ..nto dire che il goverho nostro e i l governo austriaco si accorderanno a levare una vol ta per sempre questa ragnai ,. di od1i e di diffid~nze che li ha tenutt fino a ora divi&i; ma che s1a stata una fe~ta cotesta malaugurata guerra, non lo potrà dire nessuno. Peraltro t'ra tante angus,tie e disinganni infioit1, H mesto ritorno in patria non ci fu amareggJato in nessuna città da rimbrott1 e da aceuse. Dappertutto s'è trovato una lieta accogl1enza, e quei gentili e quelle gentili che ci hanno confortato ndl'avversità con mille dimostrazioni di affetto, pareva volessero farci dimenticarP- le m}.tncate v]ttorie, e si rallegravano ad ogni modo, perchè avevamo adempiuto il nostro dover·e. Iv ringrazio cotesti ~gnoti amici di tutto q u~l1o che hanno fatto per noi. Se la patria non ha niente da r1mprover arci, portiamo con tranquilla rassegnazione il faHito successo.

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