Ernesto Mezzabotta - Il 1848

IL 1848 7 - Siamo tutti~ .. - siamo soli~ - domandò, più per formalità di abitudine che per diffidenza. Gli adunati si contarono, erano quanti dovevano essere, undici. - Posso procedere alla relazione~ - disse quegli che aveva già parlato, e che sebbene avesse aspetto nobiUssimo e autorevole, pareva nondimeno occupare fra quei raccolti una posizione inferiord. l/uomo dalla testa di apo.stolo fece un cenno di sì. Allora il giovane trasse di tasca un foglietto coperto di .cifre minutissime e intelligibili a · lui solo; quindi co- . . ' minCIO: ' - Il coute Firmian, a Milano, ha fatto scoprire' e sequestrare il _ deposito d'armi di via della Spiga. Tre dei nostri sono stati arrestati, e a quest'ora saranno stati giustiziati. .- Sangue di martiri!.. - disse l'apostolo senza batter J palpebra - Il terreno ne sarà fecondato. Un uomo dal limpido sguardo, dalla barba e dalla capigliatura bionda, dai modi bruschi e soldateschi prese la parola. - Maestro - disse - mi pare che non sarebbe inutile il provvedere. perchè qualcuno di noi fosse di persona · sul luogo. - E perchè, capitano Garibaldi!.. - rispose colla sua voce impassibile colui eh~ era sta~o chiamato Maestro. - Perchè l'idea di povera gente che arrischia la vita, mentre noi, che li abbiamo incitati all'opera, stiamo qui al :-:sicuro, mi pare intollerabile .. - Capitano - risposa con asprezza il ·maestro, voi non sapete nulla di politica - Il vostro coraggio è eroico, il vostro braccio ha fatto le sue prove a Montevideo e

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==