Ernesto Mezzabotta - Il 1848

IL 1848 51 l ·------~ - --~·-~--~-----------~~ vivi Marat e .Robespierre; Pio IX diverrebbe pontefice indegno della tiara, se mai di costoro ascoltasse i consigli, come disse. lo storico della Compagnia; le stragi di Parma, menzogile, e lo att~stano colla Gazzetta pr.ivilegiata di Milano e di Venezia alla mano; persuadono di t al modo, o vorrebbero persuadere ai cattolici della Svizzera, Roma non essere che una sentina di vizi, uo t~eminario di scell~rate dottrine, .uno scandalo vivent~ d' Italia, anzi della cristianità intera, trasmutato il Quirinale l in un convegno segreto 4i quanti sono gli agit atori europei. A nemici vinti perdoneremo H lamento delle ultime ore. « Gran parte de'mali narrati è dovuta al morale influsso de' Gesuiti ; e questo g.rida la penisola tutta. 4 Piacenza con tedesche milizie si proteggono il sonno ; l' affetto che· sentono per casa d'Austr·ia, abbastanza manifeBt ·1rono il padre. Taparepi, H padre Curci e il padre Pellico. Onde l' ombra dell' avvelenato pontefice Clemente xrv è risurta e li minaccia terribile; i popoll lieti ripetono questa minaccla, benedicono alla memoria del Ganganelli, moltiplicano le sembianza del . martir-e par tutte le . città dello stato pontificio, festeggiano l'anniversario della prima vostra abolizione, ed affrettano coi loro voti un secondo ed ultimo 21 luglio 1773. « Mentre cominciavano a giungere le t risti nuove delle p~·ovincie, a Roma sorgevano indizi di altri disordini; narravasi che i nuovi imprjgionati, venuti in accordo con gli altri e con parecchi de' carcerieri, tentassero fuggire col favor delle tenebre, assalir di repente i corpi di guardia e disarmarli Ordinate perquisizioni severe, queste fr uttarono la scoperta d'armi nascoste addosso a

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