Ernesto Mezzabotta - Il 1848

lL 1848 41 -- -- ·-·------·----------·------- Pio IX, Roma rivide una splendida ima.gine degli antichi trjonfi cesarei. Quando il Tevere inondò gran parte della santa metropoli, Ciceruacchio gettossi in quel mare sue un::t barchetta., salvò persone, diede oro e pane a molte famigli:.\, s' addossò spese, rubò alle onde li averi e le masserizie di parecchi, prestò sè, i suoi uo1nini e i suoi cavalli a quanti erano nella sciagura concittadini e stranieri, consolò tutti, sebbene il fiume nel medesimo tempo danneggiasse lui pure di mille e più scudi. Ei s'ebbe per questo ed altro la risoluta confidenza del _popolo romano, per lui fiero, orgoglioso in lui; ei s' ebbe parole amore· voli dallo stesso pontefice, al quale, commosso, confuso, qnasi piangend'o d' a1nore ~ di gioia, più rispose ·cogli occhi e coll' anima, essendogli mancata in quel punto la sua popolana eloqu~nza. Uno dei più caldi promotori del banchetto pel natale di Roma, venuta alla luce la circolare pei deputati, la fa tr3.scrivere su grandioso stenda.rdo, raduna in poche ore più di trentamila cittadini , conduceli al Quirinale con mille e mille torcie a ringraziare P~o IX ch' ei grida padre della patria, e li precede levandosi in pugno come trofeo l'immaginato stendardo. Per rispondere al dono c~1e i Bolognesi inviarono alla guardia civica di Roma, ei convoca i più ricchi de'quattordici rioni della capitale e dice loro: - Noi dobbiamo formare una bandiera per ogni quartiere, camminare militarmente, divisi dall'insegna della bandiera stessa al Campidoglio, in quel giorno che il senatore la consegnerà al battaglione della guardia civica. - E così fu fatto; e le vette del Campidoglio, deserte da tanti secoli, fu·- rono nuovamente abitate dal popolo dominator e del mondo, e in quel solenne spettacolo rivelo~si la coscienza di Roma.

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