Ernesto Mezzabotta - Il 1848

l ffi 1848 13 ~ ·____::.._-----:-'----~- , ~ Del resto le parole di Ma~zini si avverarono punto pe1• punto. Nel febbraio del 1848 Parigi si trovava in quello stato di eccitazione viol~nta che succede e indica le rivoluzioni. Perfidi eonsiglieri, ingannando il re Luigi FiliPP<? sullo spirito dell'esercito e del popolo avevano spinto il vecchio monarca a commettere taluno di quegli atti di assolutismo che i Parigini non hanno mai potuto tollerare. ~ Il ministero, secondo l-'uso invariabile di tutti i mini- · steri pas~ati, presenti e futuri, non aveva la menòma idea di quello che stav~~ per succedere. Si sarebbe anzi . detto che fosse volontà dei governanti spingere la popola.. z1one agli estremi, tanto le mina~cie insulse e provocatrici erano all'ordine del giorno. Lamartine, buon po~ta e cattivo politico, a forza di rettorica era riuscito a circondarsi del favor popolare. Egli respinto dalla corte da cui ~~~bbe accettato volentieri v un portafogli di ministro, si ~~ alla parte popolare, e preparò l'insurrezione. I suoi amici avevano organizlato grandi banchetti politici, destinati e celebrare gli anniversari patriottici e a .ser~ire al tempo stesso di ammonimenti minacciosi 'ii ministri che avessero voluto dimenticare la precisa vo· lontà del popolo. Il ministero proibì quei banchetti. Decisamente le informazioni mandate da Par·igi a Mazzin i erano esatte; c'era qualcuno che stava coi ministri, e adoperava un'arte infernale e un'energia senza pari per spingere il governo alle massime· imprudenze. La proibizione, e altri atti egualmente tirannici compiuti dal governo, produssero l'effetto che dove-,:ano pro· durr-e. Una parola d'o~dine partì daL comitato segreto che

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